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E quando quel suo pianto,
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patetica risposta al mio no
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divenne un loden verde
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che un angolo di strada cancellò,
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soffocai la mia sensibilità
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dietro la statua della libertà.
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E quella statua un nome ed occhi verdi
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aveva già
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e una cerniera lentamente rimossa a metà.
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Femmina rossa cosa vuoi? "Mio per sempre".
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E fu la morte anche per lei.
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E purtroppo perdo anche te,
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se tu confondi i mondi: amore e proprietà.
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Tu perdi me.
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E ancor più solo, senza loro e te,
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io disperato con un mantello alato sopra
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un monte corro
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e a braccia aperte e ad occhi chiusi
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gettandomi,
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come posso, mi soccorro.
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Vedrò fra il grano i fiordalisi;
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uscir dall'acqua i risi.
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D'amor la terra è pregna,
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anche se gramigna nel seme, il seme ha
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dell'esclusività.
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E certamente parleranno di sindrome
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depressiva
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o più semplicemente diranno che è morto
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un altro matto.
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Ma io avrò cercato solamente altrove
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quel contatto
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che qui non trovo, che qui non ho...
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Macchina del tempo tu perdi i pezzi e
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non lo sai.
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I pazzi sono i saggi e viceversa ormai.
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Io so che incertezza uccide ogni ebrezza
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che nasce in noi.
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Il senso della vita, confuso ed umiliato,
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si è perso oramai.
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Tra i fili di un tessuto di riti e paure,
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di rabbie e di preghiere.
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Siamo, siamo, siamo, siamo vivi e dobbiamo
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restarlo perchè:
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programmare una vita in un giorno
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vuol dire morire
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quel giorno con te.
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Ed io voglio
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mai perdere nessuno e nessuno che perda mai me.
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Macchina del tempo
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Lucio Battisti |