Vivo di sponda quasi in bilico un ubriaco in equilibrio instabile
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Le spalle al muro la testa persa fra le nuvole resto nascosto dentro un labirinto di pensieri
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Sterili verso lacrime inutili resto immobile come un mimo sopra il palcoscenico guardo e
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Aspetto il peggio il tempo scorre costante coprendomi di polvere i miei pensieri
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Bolle che vedo salire verso la superficie come pesci che decidono
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Di volare prima di morire e inevitabilmente scoppiano
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Lo sguardo e perso in quel vuoto che va sotto il nome di
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Concentrazione due sole cose si distinguono chiaramente l'incertezza delle scelte
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E la solitudine che contraddistingue ogni buon giocatore resto solo chiuso nel mio angolo
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Guardo e aspetto che la situazione passi senza lasciare tracce che feriscano
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Sono la vittima e il carnefice ,il primo ostacolo forse l'unico di sicuro ostico
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Come un cieco in preda al panico perso in mezzo al traffico resto nel kaos viaggio sui binari dei miei limiti
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Non do nell'occhio e mi nascondo dietro maschere che fingono un sorriso
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Mi arrampico su impalcature che in un baleno crollano l'impalcatura e ormai caduta
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Il rumore e sordo sono in preda al panico fuggo dentro un buco
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Con gli artigli tesi contro il vento in un gesto inutile segnali poco chiari
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Sono ormai la regola e sguardi senza appiglio si perdono nel dedalo di aspirazioni piu grandi del mio animo
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Sono la vittima e l'ira ingoia la mia logica
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90¡Æ
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Linea 77 |